TALENTO

carriera Jun 25, 2019

Esiste veramente ciò che spesso viene denominato un talento innato?  Si nasce con questo dono speciale in grado di portare chiunque lo possegga a raggiungere grandi obiettivi?

Il Talento è come un seme che si trasforma in una pianta, ogni giorno va innaffiato, e richiede cura e attenzione, quindi anche impegno e dedizione. Penso che ognuno di noi abbia questi semi dentro di sé, da coltivare e da fa sbocciare, ed è una decisione nostra quale di questi semi vogliamo far sbocciare nella vita.

Alcune volte non si riesce a comprendere quale possa essere il proprio talento, e come in molti casi succede, alcune circostanze della vita aiutano, come, per esempio, è successo a Matteo, un mio amico, Chef di grande livello, che ha scoperto la passione della cucina stando vicino un giorno da bambino in cucina a una persona la quale amava moltissimo cucinare. Da questa persona ha ricevuto molte lezioni di vita, tra cui anche quella di riconoscere il suo talento verso la cucina.

Lo stesso vale per me, se ci penso: non conoscevo nulla riguardo al mondo della formazione e del Coaching, mi sono trovato diciamo “per caso” (anche se non credo al caso) a un seminario di Tony Robbins più di venticinque anni fa, e da li mi si è accesa una luce e un forte calore nel corpo che mi ha spinto a conoscere il più possibile riguardo a questo mondo.

Il Ruolo della Pratica e dell'Impegno

Uno dei concetti chiave emersi dalla ricerca scientifica sul talento è il concetto di "pratica deliberata". Lo psicologo svedese Anders Ericsson ha sostenuto che diventare un esperto in un campo richiede un'ampia quantità di pratica mirata e di alta qualità. Anche le persone con una predisposizione naturale per una determinata attività devono impegnarsi duramente e dedicarsi alla perfezione delle loro abilità. La pratica costante può plasmare il cervello e rafforzare i collegamenti neurali necessari per l'eccellenza nel campo scelto.

Neuroscienze e Talento

Le neuroscienze hanno contribuito a gettare luce sulla natura del talento e sul funzionamento del cervello delle persone dotate. Le tecniche di imaging cerebrale hanno mostrato che le aree del cervello coinvolte in una determinata abilità possono essere più sviluppate o connesse in modo diverso nelle persone talentuose rispetto a coloro che non lo sono. Queste scoperte suggeriscono che il talento potrebbe avere delle basi biologiche, ma le sfide e l'ambiente possono ancora influenzare il modo in cui il cervello si sviluppa per esprimere il talento.

 

Se pensiamo a grandi scienziati, artisti e inventori come Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Caravaggio, Galileo Galilei, Guglielmo Marconi, Thomas Edison, George Stephenson, Albert Einstein, Isaac Newton, etc., sorgono spontanee due domande:

 

CHE COSA AVEVANO DI DIVERSO RISPETTO ALLA MEDIA?

CHE COSA LI ACCOMUNAVA?

 

La risposta più comune sarebbe quella del “talento innato”.

Ma vi siete mai chiesti quale percorso di successi e fallimenti abbiano fatto per raggiungere tali vette?

I tentativi ripetuti dieci, cento, mille volte prima di padroneggiare una tecnica o affinare il funzionamento di un congegno? L’osservazione e la sperimentazione continue prima di descrivere un fenomeno e formulare una teoria? Puoi anche essere bravo a disegnare, ma se non ti eserciti ogni giorno rimani sempre nella mediocrità.

E’ solo un talento innato o esistono anche altri fattori scatenanti in grado di determinare il successo e la realizzazione di una persona?

Il talento è un’abilità e come tale va coltivata, esercitata con impegno. Tutti abbiamo delle propensioni quasi naturali che in certo senso ci possono agevolare le cose, ma tali inclinazioni vanno alimentate dalla passione e dalla costanza.

Anche l’ambiente in cui cresciamo e ci formiamo ha un ruolo importante nello sviluppo di quelle abilità, le esperienze che solleticano la nostra curiosità, che infiammano la nostra energia, fisica o intellettuale.

Perché non tutti riescono a sviluppare il proprio talento, a raggiungere i propri obiettivi e distinguersi dagli altri?

La risposta risiede nella disciplina, la determinazione, la perseveranza e la passione.

 

DISCIPLINA

Questa è senza dubbio un’azione importantissima. Per sviluppare un talento e raggiungere degli obiettivi bisogna avere ben chiaro in mente in che direzione si vuole andare.

Occorre poi avere un metodo, cioè, un procedimento secondo un piano e un ordine prestabiliti per perseguire uno scopo determinato. Questo piano, a sua volta, sarà retto da norme e comportamenti che definiremo con chiarezza e a cui dovremo aderire con costanza.

Uno sportivo dovrà allenarsi ore e ore al giorno, dovrà alimentarsi seguendo un alimentazione che gli permetta di sfruttare al massimo le proprie prestazioni, dovrà riposare minimo 7/8 ore, etc.

Uno studente dovrà dedicare una parte significativa della giornata allo studio, non solo per superare gli esami, ma per apprendere cognizioni che gli permettano di arricchire il proprio bagaglio culturale e, dunque, potenzialmente di avviare e approfondire le proprie ricerche.

La disciplina, con le regole che avremo definito, ci sosterrà nel percorso che intraprenderemo perché si configurerà come la via attraverso cui saremo in grado di crescere, di sviluppare i nostri talenti e di avvicinarci sempre di più ai nostri scopi finché non li avremo raggiunti.

Le regole sono importanti perché danno un ordine alla nostra vita e che ci ricordano quanto sia importante rispettarle e seguirle se vogliamo raggiungere il nostro traguardo.

 

DETERMINAZIONE

Una volta che sappiamo dove vogliamo andare e, soprattutto, come intendiamo farlo, la vela che ci spingerà attraverso le acque burrascose del percorso sarà la nostra determinazione. Quella volontà, quella forza che unita alla disciplina ci spronerà a non rinunciare, a non arrenderci davanti al primo ostacolo che affronteremo.

La determinazione è la decisione di fare qualcosa; il serio impegno di sforzarsi per raggiungere uno o più scopi. Essere decisi, risoluti, è una molla potentissima per dirigerci verso i nostri obiettivi.

 

PERSEVERANZA

Nella nostra vita, in generale, ci sono momenti di difficoltà, di scoraggiamento, di incertezza e forse anche di frustrazione. Momenti in cui sentiamo che la nostra volontà si affievolisce e che la disciplina potrebbe non essere sufficiente a sostenerci. Ecco qui che la perseveranza entra in scena. Dobbiamo accettare il fatto che per migliorarci, per approfondire un argomento, per fare una scoperta, per sviluppare un business, etc., dovremo essere costanti, perseveranti e accettare anche questi momenti di difficoltà come parte attiva del processo. Dovremo tentare più di una volta. Magari decine, se non centinaia di volte. Ma questo è l’unico modo per imparare e capire che cosa bisogna e non bisogna fare.

La perseveranza è la chiave di volta in tutto ciò che vogliamo raggiungere. Lo sforzo che verrà poi ripagato con la soddisfazione, con la propria realizzazione. Le difficoltà e gli errori sono una grande scuola e dobbiamo essere disposti ad accettare l’inevitabilità dei problemi, degli ostacoli, e la grande possibilità di trarre grandi lezioni dai nostri errori, dai nostri tentavi falliti.

Viviamo in una società dove tutti vogliono tutto, subito e con il minimo sforzo. Molti personaggi nel mondo Social ci influenzano facendoci credere che il successo arrivi senza sacrifici, dedizione e impegno, diventando ricchi in 7 giorni e avendo un successo planetario in 12 mesi.

I grandi personaggi citati all’inizio di questo articolo, ma potremmo citarne anche tanti altri, erano proprio l’opposto. Ecco perché si sono distinti.

Bisogna essere pazienti, costanti, disciplinati e godersi appieno il percorso per tutti gli insegnamenti, belli e brutti, che ci offre. Perché ogni piccolo fallimento o insuccesso può essere una grande lezione per raggiungere grandi obiettivi.

 

PASSIONE

La passione è quel fuoco che anima la nostra volontà di fare qualcosa: lo studio, la musica, lo sport, insomma, un qualsiasi tipo di interesse.

A volte la passione potrebbe di per sé quasi bastare a farci raggiungere i nostri obiettivi, a non rinunciare, tale è la sua forza. La passione è una potenza trascinante che, se unita alla disciplina, alla risolutezza e alla costanza, può portarci a fare la differenza, a eccellere, ad andare oltre i limiti, oltre i nostri propri limiti, e a toccare le vette più alte.

 

NON SENTIRSI MAI ARRIVATI

Un’altra caratteristica di una persona che ha un certo talento, è quel senso di sentirsi mai arrivato. Nonostante ottiene dei buoni risultati, ha sempre quella voglia, quell’umiltà di sapere che può ottenere ancora qualcosa di meglio, non è mai abbastanza. E’ focalizzato sull’automiglioramento continuo, e cerca sempre di aggiornarsi, di imparare, di crescere, perché la sua curiosità e passione lo spingono a confrontarsi con i migliori e cerca di diventare la migliore versione di sé.

Ma ricordati che se vuoi anche migliorare le tue capacità e il tuo talento, hai bisogno di porti costantemente un obiettivo. Un obiettivo non dev’essere solo ben chiaro e definito, ma ha bisogno di scadenze, ovvero, entro quando raggiungerai quel particolare obiettivo. Per rendere un obiettivo concreto, hai bisogno di sviluppare un piano d’azione, qualcosa di concreto per poterlo raggiungere.

Può capitare tuttavia che anche possedendo delle particolari abilità quali la capacità di suonare, scrivere, o la passione per la cucina, la medicina o il coaching, la vita, per scelte o necessità, ti porti a fare tutt’altro, per cui non è detto che tu debba per forza di cose fare del tuo talento la tua professione.

Può rimanere comunque nella tua vita, nella sfera delle passioni, del tuo tempo libero, e il fatto che rappresenta del tempo dedicato a te stesso sarà sicuramente occasione di bellissimi momenti di gratificazioni nella tua vita, portando nuove energie per la tua mente, per il tuo corpo e per il tuo spirito.

 

Con affetto, Giovanni

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